PSICOLOGIA SPORTIVA IN CINOFILIA: SUPPORTO PER IL CANE SPORTIVO E DA LAVORO
Oggi affrontiamo un argomento che suscita sempre molto interesse: la psicologia sportiva in ambito cinofilo.
In che modo la medicina comportamentale può supportare il cane sportivo e da lavoro?
LA PSICOLOGIA SPORTIVA È LA SCIENZA CHE STUDIA LE EMOZIONI…
La psicologia sportiva è definita come la scienza che studia le emozioni, le sensazioni e i pensieri, le dinamiche psicologiche e sociali degli atleti e delle comunità sportive.
Il fine è di identificare i processi e le leggi che li regolano, con l’obiettivo di codificarle e renderle esportabili “ (Vercelli, 2009).
Studia in particolare:
- i processi cognitivi del controllo motorio
- le abilità psicologiche
- i processi motivazionali in ambito sportivo
- il ruolo del conduttore e dell’allenamento
- le abilità sociali dell’atleta
- i suoi processi di autoregolazione
- i livelli di attivazione
- i sistemi di gestione dello stress
Non possiamo poi dimenticare lo stato di benessere e salute dell’atleta.
LA FIGURA DELLO PSICOLOGO DELLO SPORT
Lo psicologo dello sport, è il professionista che studia, sviluppa e allena l’intelligenza agonistica (IA) dell’individuo.
L’IA fa parte di ogni individuo, è necessaria per affrontare le sfide della vita, non solo quelle sportive.
E va oltre il meccanicismo: serve per sviluppare le necessarie competenze per affrontare l’ambiente esterno.
Per allenarla è necessario sviluppare le percezioni e l’integrazione sensoriale dell’atleta, in modo da ottenere equilibrio di fronte alle esperienze vissute.
In ambito cinofilo è possibile applicare la psicologia sportiva e i suoi modelli ad ogni sport e tipo di lavoro.
Comprendendo meccanismi fisiologici e anatomici, per le attività cinofile, è opportuno che lo psicologo sportivo sia un medico veterinario e, meglio ancora, esperto in comportamento.
COME OTTENERE BUONE PERFORMANCE
Il cane performante deve essere allenato non solo fisicamente, ma anche cognitivamente, psicologicamente ed emotivamente attraverso specifiche attività da svolgere al di fuori della performance.
È necessario conoscerne personalità, carattere e temperamento per poter programmare le attività specifiche.
Per ottenere una buona performance il cane dovrà avere la condizione di arousal (attivazione) adeguata.
Il cane performante deve saper selezionare gli stimoli rilevanti per ottenere un buon grado di attenzione.
Per allenare attenzione e concentrazione le attività di stimolazione e integrazione sensoriale, soprattutto la stimolazione visiva, sono fondamentali.
Tali attività sono utili anche per implementare il controllo motorio.
Le emozioni sono basilari nella comprensione delle disposizioni, per costruire l’attività corretta, favorire l’apprendimento ed evitare il disagio del cane.
Altro aspetto fondamentale è la gestione dello stress. È necessario conoscere le strategie di prevenzione e di recupero psicofisico formulando un programma di attività specifiche in funzione dell’individuo e dell’attività svolta.