Contenimento postoperatorio: strategie per medici veterinari

Nella gestione del paziente chirurgico in ambito veterinario, il contenimento postoperatorio del cane e del gatto rappresenta una delle sfide più complesse.
Nonostante un intervento tecnicamente riuscito, il successo clinico dipende in larga misura, soprattutto per determinate tipologie di intervento, dal rispetto delle restrizioni postoperatorie.
Queste restrizioni sono spesso difficili da applicare sia per il paziente che per il familiare.

Carattere e personalità del paziente, variabilità delle condizioni ambientali e collaborazione del caregiver influiscono direttamente sull’efficacia del recupero.
Alcune preoccupazioni possono essere come gestire l’aspetto emotivo dell’animale. Oppure come riuscire a modificare l’ambiente per renderlo sicuro. O ancora tutelare il piccolo paziente quando il familiare è assente.

 

contenimento postoperatorio paziente

Procedure cliniche e benessere

Per il medico veterinario è fondamentale conciliare il benessere del paziente e le procedure cliniche, comunicando ogni aspetto al familiare.

Il paziente postoperatorio deve essere correttamente gestito durante le visite, durante la degenza. E, successivamente, durante il periodo di confinamento controllato a domicilio.

Del paziente si devono considerare la specie (caratteristiche etologiche, preda o predatore), la taglia e il grado di pericolosità (non sottovalutiamo il gatto o i NAC). E inoltre, vanno tenuti presenti il carattere e la personalità (insicuro, confidente, pauroso, reattivo…), la sua educazione e socializzazione.  Ultima, ma non meno importante, la patologia, cronica/acuta, dolorosa, invalidante etc.

Nella mia opinione, il caregiver può essere considerato come un aspetto correlato al paziente.  Sarà la sua collaborazione a rendere efficaci le nostre indicazioni!

Durante le manipolazioni il medico veterinario deve essere consapevole di quanto tempo richiederanno le procedure, del suo stato emotivo e della sua competenza. Ragionamento da fare in relazione anche alle possibilità fornite dalla struttura (spazio, agenda su appuntamento, presenza di collaboratori, strumentazione).

 

contenimento postoperatorio degenza

 

Urgenze e interventi programmati

Per organizzare e fornire corrette indicazioni al cliente in merito alla gestione del periodo postoperatorio, divido gli interventi chirurgici in 3 categorie principali:

  • Urgenti
  • Programmati a breve termine
  • Programmati a lungo termine

Per gli interventi urgenti c’è poco da fare, dobbiamo ‘fare meglio che possiamo con quello che abbiamo’ per il miglior risultato.
Gli interventi programmati sono quelli che maggiormente ci danno margine di miglioramento.

Quando l’intervento è programmato a breve termine e il tempo è poco possiamo aiutare il paziente con un percorso di abitudine a quelle che saranno le manipolazioni, gli strumenti di contenimento e la routine.

La terapia integrata (floriterapia, terapia manuale, medicina aromatica) supporterà l’aspetto emotivo. La terapia a basse dosi e la fitoterapia possono contribuire ad ottenere un migliore benessere fisico e cognitivo.

Molto importante è l’introduzione e l’utilizzo dell’ ancora, un oggetto che per il cane rappresenterà un ricordo emotivo, un legame con la sua base sicura, come ad esempio il trasportino, una coperta o un gioco.

Quando si può programmare l’intervento con buon margine di tempo, possiamo far intraprendere alla famiglia, un training specifico.

In questo caso è necessario rispettare le caratteristiche e il tempo necessario al paziente per abituarsi alla clinica, ai box/trasportini, a bendaggi, a manipolazioni specifiche o a strumenti riabilitativi specifici (tavolette, physioball, etc).

Se il paziente dovrà modificare la sua routine con passeggiate controllate o con il confinamento consiglio di iniziare ad introdurre queste variazioni già prima dell’intervento.

Nel caso in cui dovrà fare fisioterapia o cambiare spesso bendaggio non è una cattiva idea fissare un paio di appuntamenti con il veterinario fisiatra prima dell’intervento e simulare un paio di bendaggi.

Il paziente senza dolore sarà più a suo agio e favoriremo una memoria positiva.

Consiglio sempre, dove il familiare è disponibile, di invitare i pazienti (soprattutto se cuccioli) a fare qualche passaggio in ambulatorio ‘per simpatia’.  Qualche coccola, magari un biscotto e via, offrono la possibilità di un’associazione positiva con noi.

Durante i primi incontri va spiegato quanto è importante che il cane e gatto siano abituati ad essere toccati in ogni parte del corpo e dare indicazioni specifiche su come fare.

contenimento postoperatorio ancore
Ancore emotive: cuccia, coperta, gioco.

 

Sicurezza per il veterinario e per il paziente

Il cane deve essere abituato alla museruola e al collare elisabetta con gradualità.
Per la museruola, consiglio il modello Baskerville, meglio se originale. Offre un buon compromesso tra comfort per il cane (abbastanza flessibile) e la sicurezza (non si deforma premendo e non riesce a mordere con gli incisivi).

Con questo modello il cane può respirare e termoregolare, riesce a bere e a mangiare qualche biscotto (con le buone è sempre meglio!).

La museruola non deve essere imposta, il cane potrebbe diventare ingestibile ancora prima della visita.

Possiamo suggerire al cliente di iniziare facendo leccare qualche barattolo di yogurt o facendo inserire la testa nel sacchetto del pane.

In questo modo, giocando, il cane si abitua a infilare il naso e al contatto sul muso.

Poi passeremo alle museruola, usandola inizialmente come un barattolo.

Il familiare non deve aver fretta di farla indossare e soprattutto, le prime volte che lo farà, è importante che ingaggi il cane in attività di gioco e piacevoli.

Non dobbiamo sottovalutare nemmeno il collare elisabetta, rigido o morbido, né come strumento di sicurezza per entrambi né come introduzione/abitudine graduale.

Se il paziente è ipovedente, consiglio di evitare il collare elisabetta e preferire la museruola.

Nel caso fosse necessario il collare elisabetta per necessità cliniche, dobbiamo tenere in considerazione che la capacità di orientarsi nello spazio, nel paziente ipovedente, sarà messa a dura prova.

Il gatto può essere abituato ad essere avvolto con una coperta, meglio se portata da casa. Possiamo rinforzare l’abitudine e ridurre il disagio con la memoria olfattiva e l’utilizzo di olii essenziali.

Raccomando sempre molta cautela con il gatto e i cani di piccola taglia.

 

contenimento postoperatorio manipolazione

Abitudine e training

È fondamentale che il nostro paziente possa conoscere ambienti, routine e strumenti senza associarli al disagio e alla paura.

L’abitudine consiste nell’esposizione graduale a stimoli nuovi con la possibilità di comprendere ed imparare quale risposta comportamentale esprimere.

Al contrario, abbiamo la sensibilizzazione: l’animale inizia ad avere paura di fronte ad un particolare stimolo.

Se non gli viene data la possibilità di ‘conoscerlo’ il processo di sensibilizzazione può evolvere in stato fobico.

L’associazione positiva (rinforzo positivo) è sempre il metodo migliore sia per l’abitudine che per l’educazione che per il training specifico.

Il medical training per animali è un tipo di addestramento finalizzato ad abituare gli animali a collaborare volontariamente durante visite veterinarie o procedure mediche. In questo modo si  riduce lo stress sia per l’animale che per chi lo gestisce.

Il training può includere esercizi per abituare il paziente ad essere toccato in specifiche (e sensibili) parti del corpo. Così come accettare manipolazioni come l’apertura della bocca o il sollevamento delle zampe. E ancora abituarsi al trasportino, al lettino del veterinario o a strumenti medici (stetoscopio, termometro…).

Infine: restare fermi (in stazionamenti volontari) durante prelievi o iniezioni; collaborare con il taglio delle unghie, la pulizia delle orecchie o la somministrazione di medicine.

Può essere utile chiedere un supporto ad una figura professionale dedicata a questo tipo di istruzione.

 

contenimento postoperatorio Ayra
Ayra, 7 mesi, programmato intervento per protesi alle anche. È importante gestire il dolore come anche farle trascorrere il tempo e mantenere attive le sue esperienze e la sua mente.

Istruzioni e supporto al cliente nel contenimento postoperatorio

Consiglio ai colleghi di fornire al cliente istruzioni scritte dettagliate con tutte le informazioni comunicate verbalmente in merito non solo alla somministrazione dei fermaci ma anche alla gestione a domicilio.

Superfici e movimenti da evitare, modalità di pulizia, frequenza e modalità della passeggiata, consigli per la pulizia e la gestione delle edizioni, proposte per attività di stimolazione cognitiva.

Medico veterinario esperto in comportamento e mv fisiatra saranno di supporto al collega chirurgo.

Oltre alle istruzioni scritte, suggerisco di utilizzare le griglie (o questionario) di valutazione, del dolore e del benessere del paziente. Compilate dal medico veterinario o dal care-giver forniscono un valido strumento di monitoraggio e attenzione al decorso del periodo postoperatorio. Ogni veterinario sceglierà la griglia che riterrà opportuna.

Come medico veterinario esperto in comportamento posso intervenire:

  • per dare indicazioni sul collocamento della degenza,
  • su eventuale arredamento e arricchimento ambientale (soprattutto per il gatto del box/gabbia)
  • suggerendo come come allestire l’ambiente delle visite e la gestione delle manipolazioni.

Posso inoltre consigliare al cliente quali attività far svolgere al cane o gatto limitati nel movimento senza compromettere la sicurezza clinica.

Nei pazienti particolarmente in difficoltà posso implementare la terapia con tecniche e integrazioni per il supporto emotivo. E’ questo il caso di floriterapia, TTouch®, tui-na, terapia con feromoni o basse frequenze.

Saprò inoltre indicare quale ancora emotiva è indicata e come evitare negative memorie sensoriali.

 

contenimento postoperatorio ambiente
Arricchimento ambientale per il gatto.

Take-home message

La gestione postoperatoria di cani e gatti rappresenta una fase cruciale del percorso terapeutico. Controllo del dolore, monitoraggio delle complicanze e supporto al recupero funzionale giocano un ruolo determinante nell’outcome clinico.

Il profilo comportamentale ed emotivo del paziente e della sua famiglia, gioca un ruolo fondamentale per favore il recupero fisico ed evitare complicanze.

Un approccio integrato, la personalizzazione delle cure e una comunicazione efficace con il cliente, consente di ottimizzare il percorso riabilitativo. E’ in grado, inoltre, di favorire il benessere del paziente e ridurre il rischio di problematiche a lungo termine.

Investire tempo nella pianificazione postoperatoria migliora la qualità delle cure. E, in più, rafforza anche il rapporto fiduciario tra veterinario, paziente e cliente.