IL TRASPORTINO: gabbia o tana?

Renderlo uno strumento fruibile come risorsa e non come punizione

Quando iniziai a frequentare i primi corsi di formazione, i docenti di ‘scuola inglese’ parlavano spesso del trasportino. Aborrivo decisamente questo strumento. Negli anni successivi, invece, è diventato uno strumento fondamentale per il mio lavoro e per la gestione familiare.

Preciso che definisco il trasportino come uno strumento, non come l’obiettivo finale: non deve essere considerato la ‘gabbia dove chiudere il cane perché non faccia danni’, ma deve essere inserito correttamente nelle abitudini del cane. Il cane deve viverlo come fosse la ‘sua caverna’, la ‘sua tana sicura’. Immaginiamo di poter portare con noi la nostra poltrona preferita in un luogo sconosciuto: sicuramente vivremo la permanenza con più serenità.

Il trasportino è un ottimo strumento durante i viaggi, in vacanza e durante l’attività sportiva e lavorativa.

Può essere considerato utile anche in presenza di ospiti in casa: non guardiamo al suo utilizzo come un rinchiudere il cane in  casa sua, ma guardiamolo come mezzo per tutelarlo da invadenti e scorrette interazioni da parte di ospiti sprovveduti.

LA SCELTA DEL TRASPORTINO

Per prima cosa dobbiamo scegliere la tipologia più adatta al nostro cane e alle nostre necessità.
In commercio ci sono molti modelli. Vediamone alcuni.

TRASPORTINO IN TESSUTO, PIEGHEVOLE

TRASPORTINO PIEGHEVOLE.
Utile per i viaggi e la posizione nella stanza

Il mio preferito.

 

Caratteristiche positive:

  • ottimo per le vacanze e i viaggi: si piega e non occupa spazio in in auto
  • ideale per pavimenti in legno e quando si sposta non danneggia mobili e ambiente
  • migliore quello con due aperture (dal lato corto e da quello lungo) che permette la disposizione nella stanza in funzione delle possibilità e favorisce l’abitudine ad entrarci

 

occupa poco spazio quando riposto

Caratteristiche negative:

  • non è impermeabile e la pulizia non è semplice
  • se non correttamente inserito, il cane lo rompe facilmente con le unghie o la bocca.Personalmente lo considero una caratteristica positiva: significa che abbiamo chiesto troppo al cane e abbiamo considerato il trasportino non una ‘base sicura’ ma un ‘contenimento’!
  • non sicuro per i viaggi in auto

 

 

TRASPORTINO IN PLASTICA (KENNEL)

TTRASPORTINO RIGIDO

Caratteristiche positive:

  • garantisce sicurezza per i viaggi in auto
  • ideale per la facilità di pulizia
  • per cani particolarmente preoccupati alla sua presenza, si può utilizzare senza copertura superiore
  • abbastanza resistente

 

Caratteristiche negative:

  • unica apertura dal lato corto. Ne limita la disposizione nella stanza
  • ingombrante da spostare
  • può danneggiare pavimenti e mobilia

GABBIA IN METALLO

GABBIA IN METALLO

Caratteristiche positive:

  • molto resistente
  • pieghevole: utile per il trasporto
  • dispone di due aperture: lato lungo e lato corto
  • facilmente lavabile

 

Caratteristiche negative:

  • rumorosa (metallo…)
  • per alcuni cani, troppo aperta. Non coincide con l’idea di riparo
  • può danneggiare pavimenti e mobilia
  • non adatto per i viaggi in auto

 

All’interno del trasportino il cane deve stare comodo in piedi e disteso, sullo sterno e sul fianco.
Deve poter allungare le zampe e girarsi comodamente. Cani di piccola e media taglia, avranno maggiore disponibilità di scelta di modelli.

COME INTRODURRE IL TRASPORTINO

Nei primi momenti non dobbiamo chiedere al cane di entrare. Mettiamo questo nuovo ‘aggeggio’ nella stanza dove trascorriamo la maggior parte del tempo con lui. Diamogli il tempo di esplorare il nuovo oggetto, spontaneamente. Alcuni cani, non dimostrano nessuna difficoltà. Entrano direttamente e si mettono a riposare. Altri sono più diffidenti. Nel caso del trasportino di tessuto lasciamo aperte entrambe le aperture in modo che possa entrare e uscire agevolmente. O annusare l’interno, lasciando parte del corpo (posteriore) all’esterno. Se abbiamo scelto la gabbia, ricordiamoci di mettere un tappeto sotto di esse e all’interno, in modo da attutire il rumore del metallo. Lasciamo entrambe le aperture aperte. Nel caso del kennel rigido, se il cane è particolarmente diffidente, possiamo togliere la parte superiore, e aggiungerla in un secondo momento.

Non ci sono tempi… ogni cane ha il suo.

Quando vediamo che questo nuovo oggetto, per il cane, è diventato ‘normale’, possiamo iniziare a fargli trovare al suo interno dei bocconcini o il suo giocattolo. È importante che non vi veda inserirli. Deve passare accanto alla sua futura ‘tana’ e trovarla ‘ricca di stimoli piacevoli’. Facciamogli trovare all’interno, oggetti piacevoli più volte nell’arco della giornata. In questa prima fase, non chiediamogli di entrare e non indichiamogli il trasportino. Il tutto deve svolgersi nel modo più spontaneo possibile.

Osserveremo, ad un certo punto, che il cane, si avvicina curioso al trasportino, più volte al giorno, anche in assenza di stimoli al suo interno. A questo punto, approfittiamo del momento per ‘rinforzare’ il suo interesse, lanciando all’interno un premio e dicendogli ‘bravo!’. I cani più furbi (e i più golosi) ci mettono poco a comprendere e associare il trasportino ad un premio. Altri necessitano di più giorni.

COME ABITUARLO A RESTARE NEL TRASPORTINO

PENELOPE in viaggio

Una volta che il cane non mostrerà diffidenza nei confronti del trasportino e lo sceglierà spontaneamente come luogo di riposo, possiamo iniziare le attività per abituarlo ad una permanenza più lunga.

Nel momento in cui vediamo che entra nel trasportino e ci guarda per ottenere qualcosa, iniziamo ad allungare il momento della concessione: un secondo, due secondi, tre secondi… etc. Così ‘premiamo’ il fatto che è dentro al trasportino, non solo che ci è entrato. Se il cane continua a restare nel trasportino e magari si siede, possiamo continuare a premiarlo con intervalli regolari la sua permanenza all’interno. Alcuni suggeriscono l’utilizzo del Kong® o di masticabili, per favorire la permanenza nel trasportino. Dipende dal cane.

Quando il cane resta nel trasportino aperto, tranquillo e a suo agio (magari si addormenta), iniziamo ad appoggiare la chiusura. Per un secondo. Chiudo-apro. Se resta tranquillo, lo premiamo e gli lasciamo la possibilità di uscire.

Parallelamente, in un altro momento, abituiamo il cane al rumore della griglia o della cerniera, prima quando è all’esterno. Solo nel momento in cui dorme tranquillo all’interno, proviamo a chiudere anche la cerniera/griglia. Per un secondo non di più. Se resta tranquillo, lo premiamo e gli lasciamo la possibilità di uscire. Gradualmente allunghiamo sempre di più i tempi.

Senza fretta, mi raccomando!

Forrest resta nel suo trasportino anche due ore, per necessità fisiche

Nei primi periodi dobbiamo essere presenti quando è nel kennel, solo successivamente, potremo allontanarci, prima per pochi secondi e poi per minuti. Se resta tranquillo, al nostro ritorno, lo premiamo e gli diamo la possibilità di uscire.

Con il tempo, se lavoriamo correttamente, possiamo allungare i tempi di permanenza fino anche a trenta minuti o due ore in caso di necessità.

Non apriamo il kennel se il cane abbaia, uggiola o gratta le pareti: se lo fa, significa che gli abbiamo chiesto troppo e che siamo andati troppo veloci.

Errore nostro.

Ripartiamo dall’inizio, allungando i tempi tra un passaggio e l’altro.

Rispettiamo le difficoltà e i tempi del nostro cane.

Tutto il percorso deve essere fatto in una predisposizione emotiva positiva del cane, altrimenti non ha senso.

Il trasportino diventerà la tana del cane. La sua base sicura.

Quando è certo che lì dentro è al sicuro, la sceglie come rifugio in caso di difficoltà. Spetta a noi rendergli questo strumento fruibile come risorsa e non come punizione!

NOTE
Le indicazioni per l’utilizzo del trasportino non sostituiscono la consulenza di un professionista del settore: medico veterinario comportamentalista, educatore cinofilo e istruttore cinofilo.
Le indicazioni sono di carattere generale: ogni cane richiede particolari accorgimenti.

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